10 luglio 2004 - Sala San Bernardino, Massa Marittima

E siamo arrivati al secondo anno del concorso letterario “Il piacere di scrivere”, intitolato alla memoria dello scrittore e poeta Daniele Boccardi. Che dire? Durante questi ultimi mesi il Fondo Boccardi ha fatto molta strada; come tessere di un puzzle abbiamo raccolto ed unito del materiale realizzando nuove pubblicazioni, le serate in osteria sono continuate, gli incontri si sono susseguiti. Con il cuore gonfio, lasciatecelo dire, anche di orgoglio, abbiamo visto i nostri nuovi libri, Potassa di Alberto Prunetti, Il vecchio di Eros Penni, La smania di cantare di Lio Banchi, Cuba que Linda es Cuba di Stefano Pacini, accanto alle pagine di Daniele, ai Racconti diversi dello scorso anno. Ed in questo cammino ci hanno affiancato amici vecchi e nuovi. Amici vecchi, come la Biblioteca Comunale “G. Badii” di Massa Marittima, Giancarlo Boccardi, la stessa Amministrazione Comunale di Massa Marittima, Stampa Alternativa e tutti gli altri che hanno collaborano con noi per questo concorso. E’ stato un piacere lavorare con loro. Ed insieme a loro talvolta ci siamo dovuti fermare per riprendere fiato, per decidere che strade imboccare, a volte per limare qua e la i bordi del nostro progetto. Ma qua stiamo, e non é poco, data l’opprimente cappa che oggi avvolge gli ambienti culturali del nostro paese. E quindi continuiamo a dare spallate (forse deboli, troppo deboli) a quei muri pieni di libri che altro non sono se non semplici prodotti commerciali, come tali volti principalmente alle aspettative dei consumatori. Perché poi, a dire la verità, noi i muri, o meglio le mura, le conosciamo bene: le mura che circondano da secoli la nostra cittadina, e che a forza di mirarle e rimirarle ce le ritroviamo dentro. Diciamocela tutta fino in fondo, anche noi tante volte sembriamo di travertino, così impegnati a criticare e a non fare, oppure così presi nel guardare quant'è bella Massa e belli i suoi bastioni. Bellissima, da togliere il fiato, eppure molte volte troppo attenta alla cultura "morta", e poco a quella viva: a chi scrive, a chi suona e canta, a chi parla. A chi comunica, che si ritrova costretto a tacere. Eppure un proverbio dice che "l'acqua cheta smove i ponti", e chissà che noi non facciamo bene a seguire questa consiglio che la saggezza popolare ci insegna, e che quelle spallate all'apparenza così deboli il loro danno alla fine lo facciano.
Quest’anno ci hanno comunicato il proprio piacere di scrivere più di 250 autori che hanno voluto spedirci i loro racconti: ben più dello scorso anno, già questo lo voglio considerare un successo, un grande successo. Un premio per noi, quello forse più importante, che ci vogliamo tenere ben stretto: il premio di chi ci ha mandato le sue parole, i suoi fogli, di chi ci ha telefonato, scritto, incontrato per avere chiarimenti, informazioni. Quindi il nostro più grande ringraziamento va a tutti i partecipanti del concorso, vincitori e non, che ci hanno affidato i loro racconti, che ci hanno narrato vite, momenti, ci hanno descritto colori e persone. E sono racconti diversi, appunto, a descrivere varietà e diversità di tematiche, di stili. Ci hanno fatto conoscere nuovi amici, questo sicuramente. La loro compagnia, non me ne vogliano gli altri nostri importanti e fondamentali compagni di viaggio, è stata ancora più piacevole. Abbiamo avuto la possbilità di aver aperto per l’ennesima volta, da persone estremamente curiose e maleducate come siamo, cassetti che custodivano segreti. Rimane il piacere di aver letto pagine scritte bene. Rimane il piacere di pubblicare queste opere, sperando un giorno di avere il piacere di risentire parlare di quei nomi. Quindi, buona fortuna a chi scrive, e buona lettura a chi legge, sperando che anche questi ultimi siano invogliati a prendere penna o tastiera ed inizino a raccontare quello che gli passa per la mente. Per noi sarebbe l’ulteriore, grande piacere.

Fondo Daniele Boccardi,
Massa Marittima, 8/7/04